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Mario PapadiaPubblicato24 Dicembre 2019
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DIVAGAZIONI MANOSCRITTE

Il paradosso di un regalo natalizio: il suicidio assistito è un'opera di misericordia

Chi vi si oppone con accanimento sembra non comprendere che il suicidio assistito può essere una rinascita per la persona che lo sceglie.

Vi sono esseri umani il cui corpo è ridotto al di sotto del minimo nelle sue abilità naturali e preda di sofferenze intollerabili e condannato ad una dipendenza dagli altri senza riscatto alcuno.

 

Se qualcuno di loro, nella sua libertà intellettiva, giudica che la propria vita è morte, e che la propria morte è una redenzione, tradurre tale giudizio nel comportamento suicida susseguente, è un diritto.

E se qualcuno, per solidarietà ed empatia, gli sta accanto per assisterlo nel grande trapasso verso la non-mortalità, costui non compie reato ma un'opera di misericordia.

 

Così lascia intendere la sentenza della Corte di Cassazione con cui ha ritenuto non punibile chi aiuta a suicidarsi la persona che, in preda a sofferenze gravi e non curabili, in piena consapevolezza e libertà, decide di porre termine alla propria vita. 

 

Sono illuminanti in tal senso le parole del procuratore Tiziana Siciliano nella requisitoria quando ha citato una precedente sentenza della Consulta stessa in questa materia, che “al principio di sacralità della vita (…) sostituisce la tutela della fragilità umana”. Finalmente fuori dall'ipocrisia di chi strombazzando la sacralità della vita proclama la liceità della pena di morte e l'omicidio belligerante.

 

Con questa sentenza la Consulta ha esplicitamente tirato le orecchie ad un Parlamento i cui parlamentari, assai occupati a darsele di santa ragione per ogni nonnulla anche se governano insieme, non trovano il tempo per sostenere quest'altra fragilità, non minore di un reddito di cittadinanza, dove a quanto pare non pochi furbi hanno rubato il posto a chi ne ha davvero bisogno.

 

Dice qualche sociologo che di questi tempi c'è un ritorno dello spirito religioso. Se questo fenomeno consiste nel baciare rosari durante i comizi, allora Dio ce ne scampi. Se invece abbia il sapore delle opere di misericordia e perfino un implicito riconoscimento che la vita non si riduce a quella corporale, e si afferma il diritto di andare in un altrove qualunque sia, allora benvenuto ritorno.

 

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